o tutto o niente

Domenica.
Ore 7pm
Stazione treno: Campo di Carne.
Treno: pieno di carne. Posti in piedi

Voce tonante proveniente da non so dove:
"Scusate, ma c'è una signora incinta, la fate sedere???"

Mi sposto per far passare la signora, poi mi fanno cenno di sedermi, la signora ero io.

"Urca, che gentili! Credevo di sembrare ancora solo una secca con la pancia alcolica..."

Schiena dritta, pancia in fuori, piedi a papera e atteggiamento dolorosamente appagato di donna incinta(citazione rubata a Pennac ed al suo adorabile signor Malaussène!) mi avvio al posto a me assegnato.
Che ingresso trionfante a Roma, penso,e che belli i gentleman di oggi.

Roma.
Martedì mattina ore 11.
Eni "Store" (ma non c'erano gli uffici un tempo???)
Con voce timida, psuedo simpatica esordisco rivolta ai signori con numero in attesa:

"Buongiorno. Scusatemi ma dato il mio stato interessante avrei il diritto di precedenza" (lo so, non è mai una frase simpatica da dire e fa tanto pretenzioso...ma in fondo è un diritto, no???)

"Cioè, che stai a dì?" voce di risposta meno simpatica della mia.

"Ehm sono incinta"

"Questo lo dice lei, sarà poi vero???" risposta sempre meno simpatica e tono inquieto

Nessuno mai aveva messo in dubbio la mia gravidanza se non me stessa... un pochino scossa per la scena surreale e soprattutto perché dopo la domenica del treno mi sentivo la madre delle donne incinte, con  postura giusta e vestito aderente sulla pancia giusto:

"Guardi, le assicuro che è vero..."sento dirmi, e nella mia testa vanno altro tipo di frasi tutt'altro che simpatiche.

"A me chi me lo dice? E seppure fosse, qual'è poi 'sto diritto? Io pure ce l'ho, so anziano"continua lui imperterrito.

Mentre tutta rossa e presa da impeto iroso cerco una risposta secca da dare, vengo presa dolcemente per un braccio da un'impiegata che mi fa sedere alla sua postazione e sempre dolcemente mi dice:
"Io le credo, in che cosa posso aiutarla?"

Che inciviltà, penso, e che brutti i gentleman di una volta.