lunedì 30 gennaio 2012

Colazione da Tiffany

Favolosa nel mio cappotto nero doppio petto, spingo la  lussuosa porta ed entro fiera.

Rimango subito abbagliata dall'esposizione dei pezzi, dalla varietà e abbondanza.

Si avvicinano chiedendomi se desidero un caffè, tè...

"Prendo un caffè, grazie" modulo la voce in maniera più soave possibile, mi sento così chic...

"Come posso aiutarla"

Mi guardo ancora intorno, dove i tagli colpiscono la mia attenzione...oggi voglio osare...

"Vorrei..." Oh Gesù, vorrei tutto, ma con sforzo mi concentro.

"Vorrei...due bistecche, sei etti di spezzatino di vitella, un pezzo d'arista, quattro zucchine ripiene ed una coscia per fare il brodo, grazie"

Euro 54,69...fucking hell, la prossima volta vado sul serio da Tiffany, almeno potrò ostentare per più di due giorni i miei folli acquisti...aspetta...però potrei sempre farmi un look alla Lady Gaga, mi ricopro di questa favolosa carne e mi faccio fotografare...sì ma la coscia di pollo, dove la piazzo???

HAVE A GREAT MONDAY DARLINGSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSS!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

venerdì 27 gennaio 2012

Mettiamo i puntini sulle i

Sono stata spesso accusata di essere troppo fiscale quando si parla della mia relazione, soprattutto riguardo i termini...

Mi spiego.

Ogni volta che mi chiedono di mio "marito" mi viene spontaneo correggere la definizione in "fidanzato".
So che potrei utilizzare anche la parola compagno, ma la prima che mi viene in mente è fidanzato.

Ogni volta che correggo, mi viene poi detto:
"E va bene, dopo due figlie e anni e anni di convivenza, è tuo marito".

Lì per lì non dico niente, ma poi...è più forte di me, devo precisare.
E questo non solo con chi mi conosce, ma anche se sono in un ufficio, al supermercato...ho corretto la dottoressa persino durante il parto.

Il fatto che conviviamo da anni,ci amiamo, la famiglia che abbiamo non fa di noi marito e moglie.

E non è solo per il famoso "pezzo di carta".
Io credo nel matrimonio, credo nei voti che si fanno davanti a Dio e credo anche che sia una responsabilità ben più grande che l'avere dei figli.

Un figlio ti rende quasi automaticamente padre e madre conscio del fatto che da lì in poi hai una vita che dipende da te...e quasi è una responsabilità più leggera che giurare eterno amore nel bene e nel male ad un...marito...almeno così mi sembra.

Conta per me il fatto che non siamo sposati?
Non so...delle volte sì altre no...conta quando il mio fidanzato mi dice che dovrò farlo fuori in vecchiaia se una malattia lo renderà inabile a fare le cose da solo. In questo caso gli rispondo che come fidanzata non avrò voce in capitolo...ma qui conta più per lui forse...conta per me quando romanticamente gli dico che in una scatola ho l'abito da sposa di mia madre che vorrei indossare...ma in questo caso, mi risponde dolcemente di farlo e lui mi farà un favoloso trucco sposa...

Che dire...forse non conta troppo essere sposati o meno...ma di certo la differenza c'è...e poi non dimentichiamoci dei voti innanzi a Dio! (questo mi incute anche un pochino di timore...)

E voi che ne pensate, dovrei insistere per farmi sposare?

giovedì 26 gennaio 2012

King Christ's anatomy

Arrivano le infermiere alle sei di mattina e si comincia con la preparazione per il parto programmato.

Sicura e felice fino al giorno prima, ora sento un pochino di ansia e sudore freddo. Nella mente immagini di complicazioni ed il pensiero eroico:

"Comunque vada, salvate mia figlia"

Saluto alle compagne di stanza, si passa con la barella nel corridoio pieno di parenti che fanno il tifo ed il tuo compagno ti guarda con occhio languido.

Sorriso stampato, ma la sudarella è sempre presente.

Si arriva nella prima stanza dove verrà fatta anestesia epidurale.

Lasciata lì in attesa,  ascolto la conversazione dell'anestesista e un presunto dottore:

" Capisci, il ragazzo era allergico all'aspirina e per sbaglio gli hanno dato una cosa simile che lo ha fatto andare in coma e poi con un'iniezione di adrenalina bla bla bla..."

"Oddio ma anch'io ho una specie di allergia all'aspirina...mannaggia che non ho mai fatto le prove allergiche...e se mi ritrovo allergica a qualcosa???"

Sudore sempre più freddo, i due continuano nella loro conversazione con particolari che certo non aiutano il rilassamento.
L'anestesista conclude:

"Sai mi sembrava un caso interessante di cui parlare"
"Oddio, siamo dei casi interessanti di cui parlare durante un parto e un altro....spero non ad una cena tra colleghi...."

Ora tocca a me.

Sorridente si avvicina e mi spiega cosa mi farà, cosa sentirò, quello che le dirò e come mi dovrò muovere...nel frattempo rimango di schiena, faccia al muro e sedere al vento rivolto a chi passa...mi sento in imbarazzo...

Si va avanti, si entra nella sala operatoria dove mi stanno aspettando.

Telo verde davanti, sensazione piacevole addosso (l'anestesia fa effetto evvai!!!) ma ancora i sudori ci sono...

Si comincia.

"Poi il mio amico si è aperto quel ristorantino sul genere rustico, sai aveva quel casale bellissimo in campagna. Tutto a conduzione familiare...certo ci sarebbero delle cose da rivedere però...guarda qui, i punti di prima? passami la spugna"

Altra voce da dietro il telo:

"Beh la vacanza in Kenya è certo la migliore. Questa tenuta vastissima, il personale di servizio così gentile, e poi guarda conviene anche comprarsi qualcosa lì..."

Continuano gli scambi di vacanze chic, ristoranti chic, passaggi di strumenti per il parto (chic anche quelli certo) ed io lì, che sentivo tutto, immaginavo la qualunque delle complicazioni, immaginavo una bella casa in Kenya, una bella cena al ristorante...e poi è arrivata la piccola, cazzuta da subito morde la dottoressa e se ne va al lavaggio.
Ora ricuciono, chiacchierano ed si arriva alla fine dell'episodio al King Christ's Anatomy...ma del dottor Bollore o Stranamore neanche l'ombra...forse in fondo ero in una puntata di Scrubs!!!

martedì 24 gennaio 2012

Tempo di certezze

C'era un tempo in cui alcuni lavori rappresentavano una vera e propria certezza:

banca; ente pubblico; carriera ecclesiastica (un momento...questa è ancora una certezza...come il fatto di avere un parente prete...) etc.etc. Tra questi c'era anche l'esotico:

-Lavoro in ambasciata-
Di solito dopo questa affermazione il volto dell'interlocutore assumeva su per giù quest'espressione :









Magari s'immaginavano Paesi lontani (e questo è una certezza anche oggi, a meno che non si tratti dell'Ambasciata di San Marino); facilitazioni nell'acquisto di beni o esenzioni iva; inviti a feste esclusive con incontri affascinanti; possibilità di viaggiare ma soprattutto uno stipendio da favola e un contratto blindato...

Beh...quando finalmente anch'io ho cominciato a lavorare per un'ambasciata...la cosa è andata così:
1- Il Paese è lontano ed esotico, senza dubbio...ma sta purtroppo vivendo tempi molto duri e di grandi cambiamenti
2- Non ho mai avuto uno sconto, una piccola esenzione o agevolazione...
3-Niente feste o incontri esclusivi a parte quando ho scula.. ehm pardon, quando ho vinto il week end nel luxory hotel (dopo di che non ho davvero più ricevuto nessun invito da parte delle colleghe neanche per una birretta da pagare ognun per sé...)
3- Niente viaggi, niente opportunità d'imparare neanche la lingua
Ma soprattutto
4-Niente contratto blindato e stipendio nella media, non con molti zeri (anche se visti i tempi non ci si può lamentare troppo).

Non so se vi è mai capitato, a me succede sempre così:
ogni volta che penso di aver trovato la svolta o comunque una buona strada, all'interno della compagnia o società o negozio (e in questo caso l'ambasciata) le cose cambiano, e anche radicalmente!
Mi riferisco per esempio ai tipi di contratto che fino al mio ingresso in quell'ufficio erano indeterminati e poi ops...a progetto o determinato owhatever... o qualsiasi altro campo e/o agevolazione, tickets,  premi aziendali o la qualunque...insomma,  c'è sempre un cambiamento...magari piccolo...

L'esempio più eclatante rimane per ora comunque il posto dove lavoro...il Paese è in guerra, guerra vera...dunque siamo tutti appesi ad un filo...dal primo all'ultimo...

Ora, se fossi pessimista, penserei che forse dovrei farmi un viaggetto in uno di quei posti sacri e pregare che mi si tolgano di dosso questi "cambiamenti" che casualmente mi seguono; ma dato che Ottimismo è il mio secondo nome, neanche ci voglio pensare che dipendano da me...O Signùr qui poi, si parla di guerra, non scherziamo...e poi mi sembra un pochino presuntuoso pensare che sia dovuta al mio ingresso "nel mondo diplomatico"....

Ma, la mia domanda è 

Vi è mai successa una situazione del genere?
Vi è mai capitato che  fino a due minuti prima del vostro arrivo c'era un determinato vantaggio o comunque una certa situazione e subito dopo il niente???

Fatemi sapere amici miei, perché se questo fosse il caso...so che per le grandi comitive ci sono sconti favolosi per quei famosi posti sacri!!!

Don't give up the fight!!!

giovedì 19 gennaio 2012

è una questione di...bilancia

Essendo più "anta" che "enta" ormai dovrei sapere quanto vero sia il detto (credo romano):

Nu sputà in cielo che in faccia te ricasca (a kind of...)

 Ogni volta che parlavo con qualche amica, madre da poco tempo, riguardo il peso dei bimbi e l'allattamento, solevo dire :

"Ma non starlo/la a pesare sempre, tanto lo capisci se cresce no? IO mi ricordo che la mia piccola la pesavo solo in visita dal pediatra...ma cos'è quest'ansia che poi ti viene...no, guarda IO proprio te lo sconsiglio..."

Beh, la nuova nata in casa nostra si è presentata con la bilancia nel pannolino e poca voglia di mangiare ma piuttosto di dormire e la madre sapientona che c'è in me...è caduta con tutte le scarpe nel tunnel delle pesate, doppie, triple e se dipendesse dalla mia "locura" anche di ora in ora per vedere quanto latte prende, quanto ne perde, e in che modo potrei iniettarglielo direttamente in vena...

Di sicuro ero abituata bene con la primogenita;  più che una cucciolina che teneramente si nutriva dal mio seno sembrava un 'indemoniata affamata che in due minuti si pappava tutto quello che trovava...e certo che non serviva pesarla, era chiaro e lampante che cresceva....

Ma ora, con tutta l'esperienza che, in teoria, dovrei avere mi sembra che questa sia la mia prima gravidanza per quante pippe mi faccio...

La storia della bilancia mi sta proprio facendo impazzire, anche perché da lì partono poi una serie di  commenti:

-ma se non cresce forse è perché non hai abbastanza latte-
(ed io che invece ce l'ho mi faccio prendere dai dubbi e sono lì che controllo, massaggio, tiro, pezze calde)

-ma se non cresce forse dovresti darle un'aggiunta-
(vai di corsa in farmacia compra il latte, biberon, e tutto il resto e prova...macchè, proprio non apre la bocca...)

-io ho sentito di una madre che è stata ricoverata con la figlia dopo pochi giorni dal rientro perché la bimba non cresceva e pensa erano i canali del latte della madre ad essere chiusi...forse dovresti controllare...
(i canali chiusi? oddio lo vedi è colpa mia allora se mia figlia non ha una crescita al 97% percentile (?))

E vai di nuovo con la pesata, sottraggo, addiziono e faccio calcoli improbabili su quanto dovrebbe pesare, mangiare e quanta pipì e cacca dovrebbe fare e... e poi mi riprendo, ritorno lucida per qualche istante, smetto di telefonare alla qualunque e di fare domande.
Prendo in braccio la paperina e pazientemente iniziamo a mangiare. Poi si addormenta e se la ride beata, sbadiglia, fa  i suoi rumorini ed io penso: ma beata a te che te la dormi tutta serena amore, sai che ti dico? Un sonnellino me lo faccio pure io va...

Rieccomi, sono tornata per l'ennesima volta a raccontare quello che mi accade e di quello che vorrei mi accadesse.

Sono stata via per un bel po', ma ora sono qui e prometto di non parlare solo di bebè, latte e tette ma anche di altro...oddio forse riparlerò di tette, ma in termini differenti!!!

Ho molte idee per la testa e progetti che vorrei condividere con voi dunque:

Stick with me dearsssssssssssssssssssssss!!!