venerdì 27 gennaio 2012

Mettiamo i puntini sulle i

Sono stata spesso accusata di essere troppo fiscale quando si parla della mia relazione, soprattutto riguardo i termini...

Mi spiego.

Ogni volta che mi chiedono di mio "marito" mi viene spontaneo correggere la definizione in "fidanzato".
So che potrei utilizzare anche la parola compagno, ma la prima che mi viene in mente è fidanzato.

Ogni volta che correggo, mi viene poi detto:
"E va bene, dopo due figlie e anni e anni di convivenza, è tuo marito".

Lì per lì non dico niente, ma poi...è più forte di me, devo precisare.
E questo non solo con chi mi conosce, ma anche se sono in un ufficio, al supermercato...ho corretto la dottoressa persino durante il parto.

Il fatto che conviviamo da anni,ci amiamo, la famiglia che abbiamo non fa di noi marito e moglie.

E non è solo per il famoso "pezzo di carta".
Io credo nel matrimonio, credo nei voti che si fanno davanti a Dio e credo anche che sia una responsabilità ben più grande che l'avere dei figli.

Un figlio ti rende quasi automaticamente padre e madre conscio del fatto che da lì in poi hai una vita che dipende da te...e quasi è una responsabilità più leggera che giurare eterno amore nel bene e nel male ad un...marito...almeno così mi sembra.

Conta per me il fatto che non siamo sposati?
Non so...delle volte sì altre no...conta quando il mio fidanzato mi dice che dovrò farlo fuori in vecchiaia se una malattia lo renderà inabile a fare le cose da solo. In questo caso gli rispondo che come fidanzata non avrò voce in capitolo...ma qui conta più per lui forse...conta per me quando romanticamente gli dico che in una scatola ho l'abito da sposa di mia madre che vorrei indossare...ma in questo caso, mi risponde dolcemente di farlo e lui mi farà un favoloso trucco sposa...

Che dire...forse non conta troppo essere sposati o meno...ma di certo la differenza c'è...e poi non dimentichiamoci dei voti innanzi a Dio! (questo mi incute anche un pochino di timore...)

E voi che ne pensate, dovrei insistere per farmi sposare?

5 commenti:

  1. cara principessina, dall'alto della mia esperienza di ex-refrattaria al matrimonio ed ex-moglie, posso dirti che hai ragione, la differenza tra convivenza e matrimonio c'è eccome!a me ha fatto l'effetto di una gabbia, e dopo un anno so scappata all'orizzonte! eppure vivevamo insieme già da 4 anni...non so, mi sentivo soffocare dallo stato di moglie. proponigli un matrimonio civile, tra amici, mettigliela sul burocratico...x quello religioso c'è sempre tempo! ti bacio. your Flo

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  2. Mbè che dire, guardare la mia fidanzata che da lì a qualche secondo sarebbe diventata mia moglie, che con lento incedere si avvicina a me è un'emozione che toglie il fiato ed illumina il sentiero del mio destino
    lollo

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  3. miei cari avete ragione entrambi...l'emozione d'incedere verso il mio lui in abito da sposa sicuramente la vorrò provare, ma conoscendo il mio fidanzato mi direbbe di sicuro: va bene amore allora tu metti il famoso abito vai in fondo al corridoio di casa ed io ti aspetto all'armadio...
    matrimonio civile dici? mah intanto aspettiamo fiduciose un bell'anello!!!
    baciiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii

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  4. Mi inserisco in ritardo nella conversazione premettendo ciò: ciao a tutti, mi chiamo Chiara, sono cinica e sposata quasi da 2 anni. Detto questo, è inutile stare li a dire di quanto bello, unico, mitico, fantastico è il giorno del matrimonio...(che per altro io ricordo a malapena)...di fatto c'è la felicità di condividere la tua vita con la persona che hai vicino. Quindi: convivenza e matrimonio sono uguali. Se le cose si fanno con serietà il "per tutta la vita" è valido in ambo le situazioni (ma in una delle due nessuno te lo fa risuonare nelle orecchie sottolineandolo)...certo...con il matrimonio si è famiglia ufficialmente ma prima o poi sta cosa cambierà...me lo auguro!
    Fabyyyy che bello rileggere il tuo bloggggg!!!!!!!
    chiaretta

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